UN VIAGGIO EMOZIONANTE


Il 18 aprile noi studenti delle classi seconde del Liceo “G. B. Bodoni” di Saluzzo ci siamo recati nei pressi di Pavia, dove abbiamo visitato il Castello Dal Verme di Zavattarello e la celebre Certosa di Pavia. Partiti di mattina presto con due bus privati da Saluzzo, siamo giunti a Zavattarello intorno alle dieci. Una guida turistica ci ha guidati verso la fortezza: per raggiungerla abbiamo risalito una collina piuttosto alta, situata in mezzo al centro abitato. Dalla cima un panorama mozzafiato: l’edificio, situato piuttosto in alto, è circondato da possenti mura che racchiudono un piccolo terreno, ove sorgeva un’antica ghiacciaia. Un ponte di legno e un grande portale ci hanno poi introdotti nel castello. Il panorama si faceva ancora più emozionante dalla torre più alta, dalla cui sommità si poteva osservare il paesaggio a trecentosessanta gradi. Le stanze della fortezza sono tanto affascinanti quanto cupe: dentro di esse sono conservati arredi di pregio e numerosi dipinti. Fra i saloni e i lunghi corridoi sorgevano anche delle “segrete” che conducevano a due umide stanze sotterranee che erano usate come prigioni. All’interno dell’edificio c’è inoltre un piccolo museo che ospitava delle opere d’arte contemporanea.
Dopo aver pranzato in prossimità della fortezza siamo partiti per la Certosa (Monastero Gratiarum Carthusia): giunti nei pressi di Pavia, una lunga strada rettilinea ci ha condotti all’interno del cortile principale. Più ci avvicinavamo, più la facciata marmorea della Certosa diveniva imponente. L’interno dell’edificio sacro è raffinatamente decorato: alti pilastri compositi, bifore, trifore e affreschi dominano la scena. Sulle vele è rappresentato un cielo stellato che, personalmente, mi ha molto affascinato. Un monaco cistercense, in abiti tradizionali, ci ha illustrato le peculiarità degli interni e ci ha accompagnati nel chiostro del monastero. Terminata la visita, ci siamo avviati verso l’autobus per far rientro a Saluzzo, dove siamo giunti prima di sera. Non dimenticheremo facilmente questo emozionante viaggio. 

Giovanni Caligaris
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Liceo Bodoni - Saluzzo

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