Sarni e l’amore per Manzoni

 Nella mattinata di martedì 23 settembre abbiamo avuto come gruppo classe una preziosa occasione per approfondire uno degli autori più importanti della nostra letteratura italiana, Alessandro Manzoni, grazie alla lezione del critico Matteo Sarni.

Sarni è un giovane critico della letteratura e docente presso un liceo piemontese, che insegna come la letteratura possa diventare guida all’interno della società. Questo c’è stato dimostrato tramite un’avvincente lezione su Manzoni, in cui si è riflettuto sul tema della compassione, un elemento portante (anche se a volte purtroppo assente) nella nostra società. Sarni ha sviluppato la sua idea, ragionando su un celebre episodio dei Promessi Sposi in cui il Nibbio manifesta all’Innominato la compassione che prova per la povera Lucia. Commentando questo passo è stato sottolineato come il Nibbio sembri essere un paziente davanti allo psicologo che è incredulo per ciò che sta vivendo. 

Durante il corso della lezione Sarni ha posto la compassione come un pilastro portante della struttura dei Promessi Sposi e come il nocciolo di quella che noi definiamo umanità. Proprio grazie alla compassione si riesce a vivere le differenze nell’uguaglianza, perciò va difesa per non tradire l’umanità che è in noi.

La lezione, per quanto potesse essere difficile, è stata ampiamente apprezzata da tutta classe, grazie alla bravura di Sarni, che si è divertito giocando con Manzoni; potremmo definirlo uno studioso atipico che sa collegare la cultura pop alla letteratura. Il suo modo di fare lezione, moderno e divertente, lo rende un grande divulgatore che ama ciò che fa. Ha condiviso consigli utili, non solo per la scuola e per l’esame di maturità, ma anche per la nostra vita al di là della scuola. 

Ci ha spinto ad utilizzare le nostre conoscenze, anche non legate all’ambito scolastico (lui, infatti, si è avvicinato alla letteratura leggendo Harry Potter ed è un grande fan della cultura pop), per crescere come persone.

La citazione di Kant proposta da Matteo Sarni: “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai come mezzo”, ci ha messo davanti a una responsabilità che non appartiene solo al passato, ma parla direttamente al nostro presente. In un mondo in cui la dignità delle persone viene spesso calpestata, dalle guerre ai confini alle tragedie come quella di Gaza, questo principio diventa un richiamo urgente: guardare l’altro come un essere umano, non come un numero, un nemico o un ostacolo. Sarni ci ha così invitato a fermarci e a riflettere: non possiamo ignorare ciò che accade attorno a noi, perché il modo in cui trattiamo gli altri definisce chi siamo e ci ha quindi sollecitati a recuperare la compassione, tipica di Manzoni. 


Luca Molinengo, Marta Carignano, Francesca Boglio, classe V F