STORIE DI VIAGGI E SPERANZE: UN PERCORSO CON LA CARITAS SULL'IMMIGRAZIONE
Nel corso dei tre incontri dedicati all’approfondimento sul tema dell’emigrazione, della durata di due ore ciascuno, abbiamo posto l’attenzione su diversi aspetti legati alle esperienze dei migranti, in particolare quelli che si spostano per motivi di lavoro e lo cercano stagionalmente nei campi Saluzzesi (nei mesi produttivi estivi). Con Elena Pagnoni, referente dell’ Associazione “Caritas-Migranti” di Saluzzo, abbiamo avuto la possibilità di affrontare un dibattito coinvolgente ed interattivo, arricchito dal racconto di come si svolge il suo lavoro e di alcune sue esperienze personali; infatti lei ha viaggiato molto, ed ha visto molte realtà differenti, che ci hanno aiutato a capire i motivi per cui si emigra.
Il primo incontro è stato dedicato ad un'introduzione generale sul fenomeno migratorio, con un focus specifico sulle persone che migrano per lavoro, in particolare nel settore agricolo. Elena ci ha guidato in questo percorso di riflessione su come queste persone siano spesso invisibili nella società, nonostante contribuiscano, in modo fondamentale all'economia locale. Abbiamo discusso le ragioni per cui le persone scelgono di migrare e sulle difficoltà che affrontano una volta arrivate nel nostro territorio, spesso lontane dalle loro famiglie e costrette a lavorare in condizioni difficili. Inoltre, abbiamo ragionato sul fatto che queste persone vengono addirittura sfruttate, oppure, come spesso accade, pagate “in nero”, così che il proprietario di un’azienda non debba pagare le tasse, ma questo fa sì che queste persone non svolgano legalmente tutte le ore che dovrebbero e, quindi, per lo Stato è come se non avessero mai lavorato.
Nel secondo incontro, abbiamo letto una storia che raccontava di un migrante che si sentiva male mentre attraversava le Alpi, con la polizia che aveva intenzione di arrestarlo. Fortunatamente, un gruppo di alpinisti soccorritori lo ha aiutato. Partendo da questa narrazione, abbiamo partecipato ad un gioco-dibattito, in cui alcuni di noi hanno interpretato il ruolo della polizia e altri quello degli alpinisti soccorritori. L'obiettivo del gioco, oltre che cercare di far valere la posizione del nostro personaggio, anche se magari non concordava con la nostra, era quello di esplorare la complessità delle reazioni umane e istituzionali di fronte ad una persona in difficoltà; infatti, spesso, le persone hanno molti pregiudizi e quindi agiscono con un atteggiamento razzista. Questo gioco ha stimolato una riflessione profonda sulla solidarietà, sull'indifferenza e sulla difficoltà di accogliere chi è in difficoltà. Infine, per concludere questo incontro, abbiamo iniziato ad introdurre il discorso del viaggio che queste persone devono affrontare alla ricerca di un futuro migliore. Nella maggior parte dei casi questi viaggi sono svolti illegalmente e sono molto pericolosi, infatti, per esempio, il Mediterraneo è il più ampio “cimitero a cielo aperto”, perché vi hanno trovato la morte in molti.
Nel terzo incontro abbiamo immaginato insieme dove vorremmo viaggiare e cosa ci servirebbe per farlo, cercando di metterci nei panni di chi è costretto a partire, senza poter scegliere . Successivamente, abbiamo letto il brano "Addio, monti" , tratto dall’VIII capitolo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, analizzando le frasi che descrivono la lontananza dalla propria terra e le difficoltà incontrate nel lasciare tutti i propri cari. Questo passo ci ha permesso di riflettere sui sentimenti e i mille ostacoli che affrontano i migranti, legando la lettura alla condizione di chi lascia la propria casa in cerca di un futuro migliore. Elena ha guidato la discussione, stimolando domande e riflessioni su come i sentimenti di abbandono e nostalgia possano influire sulla vita di chi è costretto a migrare.
In tutti gli incontri, Elena è stata una figura centrale, coinvolgente e stimolante. Non solo ha facilitato la discussione, ma ha anche condiviso alcune esperienze personali legate al suo lavoro presso la Caritas, raccontando episodi che riguardavano la sua esperienza diretta con migranti e rifugiati. Questo ha reso gli incontri ancora più autentici ed entusiasmanti , aiutandoci a comprendere meglio le difficoltà quotidiane che affrontano le persone migranti.
Classe 2A - liceo scientifico “tradizionale”