IL PROFUMO DELLE NOSTRE EMOZIONI


Giovedì 12 maggio, alle ore 18:00, al Monastero della Stella, noi studenti del corso di cultura musicale del Liceo Classico Bodoni abbiamo avuto modo di ascoltare un concerto per violino eseguito dal violinista Paolo Bernardo. È stato il secondo appuntamento della stagione di concerti organizzati dalla nostra scuola, dopo l’esibizione del pianista Davide Cabassi.
Prendendo posto insieme al resto del pubblico, al centro di ogni sedia abbiamo notato un foglio che ha attirato la nostra attenzione: si trattava del programma di sala, che era stato preparato da alcuni di noi nel corso delle lezioni di cultura musicale. Lì erano riportate le opere che sarebbero state suonate quella sera; abbiamo, poco dopo, potuto udirle e farle nostre. Già al mattino, del resto, avevamo assistito a una lezione introduttiva tenuta dallo stesso Bernardo.
Dopo un breve saluto del prof. Diego Ponzo e del Dirigente Lorenzo Rubini, cui è seguita un’introduzione curata da due nostri compagni, è finalmente iniziato il concerto.
Vorrei provare a descrivere l’intensità di questa esperienza. Quando Paolo Bernardo ha iniziato la sua esibizione con L’Adagio della Sonata n.1 in sol minore di J.S. Bach, è calato il silenzio nella sala: era come se sentissi il profumo delle nostre emozioni. Con la solennità di quel brano mi sono sentita trasportata a un paio di secoli fa; avvolta in un elegante vestito, mentre assistevo ad una cerimonia lenta e cadenzata.
Subito dopo, la musica avanzava rapida e con un tono quasi aggressivo, una sorta di urlo graffiante che dialogava con una parte più dolce e soave, come in un conflitto interiore, facendo pensare ad avvenimenti del passato.
La serata proseguiva così, tra ritmi più rapidi e altri che invitavano al raccoglimento, capaci di trasportare altrove l’ascoltatore, di trascinare i suoi sentimenti tra il pianto e il sorriso. Penso che questo sia avvenuto in particolare nell’ultimo brano, la Chaconne della Partita n.2 in re minore di Bach.
Dallo strumento vedevo nascere immagini di tipo diverso, fotografie di pensieri che facevo miei: corse pazze, mari verdi e variopinti, infine il burrone che ferma la corsa, che coincideva con il termine dell’esecuzione.
Appena si è alzato l’archetto da quelle corde, è immediatamente esploso un applauso che ha riempito la sala, prima silenziosa.
Un’arte rara, che non è passata certamente inosservata, e anzi ha lasciato tracce persistenti nei nostri pensieri.
Attendiamo con ansia il prossimo appuntamento del 27 maggio, con le fisarmoniche di Massimo Pitzianti e Sergio Scappini.

Ginevra Murano
V Ginnasio
Liceo Bodoni - Saluzzo