Una storia musicale senza confini

“Non può portare la pace, ma ciò che l’orchestra può raggiungere è dimostrare che c’è uguaglianza tra musicisti”. Con questa frase del Maestro Daniel Baremboim, pronunciata in un video registrato dalla sua orchestra israelo-palestinese, è iniziato l'incontro che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 18 ottobre nella Sala Verdi della Scuola Apm di Saluzzo. Nell’ambito della Festa del Libro Medievale e Antico abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad una lezione tenuta dalla docente universitaria Cristina Santarelli sull’influenza che il mondo arabo ha esercitato sulla musica medievale europea. Per una triste coincidenza, l’appuntamento, la cui data era stabilita da tempo, si è verificato in un periodo drammatico della storia di quelle stesse terre di cui si è parlato. Tuttavia, mai come in questa circostanza, fondamentale è stata la presenza di un’arte libera, senza confini geografici. 

L’argomento, che inizialmente sembrava complesso e distante da noi, si è rivelato incredibilmente curioso e vicino alle nostre tradizioni popolari. Abbiamo scoperto che molte caratteristiche della nostra storia sono di derivazione orientale, come per esempio la poesia d’amore dei trovatori. 

Erano presenti all’incontro anche il dirigente scolastico Davide Laratore e il fondatore della Biblioteca per i Beni Musicali in Piemonte Alberto Basso.

Attraverso svariati ascolti, confronti e nozioni precise e grazie alla competenza della professoressa abbiamo assistito ad un interessante momento di formazione e ad una testimonianza concreta del ruolo unificatore e pacifico della musica e della cultura.

Lucia Maurino, IIK