STUDENTE DEL BODONI PREMIATO AL CONCORSO "SCRIVERE IL TEATRO"


Quando mi è stato proposto di partecipare al Concorso "Scrivere il Teatro" dal mio insegnante di Teatro Mario Bois, mancavano poco più di tre settimane al termine di consegna; in più, non avevo mai effettivamente scritto una sceneggiatura teatrale, essendo abituato idealmente alla categoria cinematografica, dove le scene d'azione e frenetiche sono sicuramente più semplici da far pervenire allo spettatore. Su un palco vedevo dei limiti: non potevo fare degli inseguimenti, non avrei mai e poi mai potuto fare uno zoom su un particolare specifico per trasmettere un'informazione incerta, e sono abbastanza sicuro che spari ed esplosioni non sarebbero state contemplate. Ma la forte sensazione di sfida ha fatto sì che non rinunciassi immediatamente. Allora, espandendo e riesaminando diverse idee precedenti, ho provato a capire come avrei potuto collegarmi ai temi principali del Concorso: Gioventù e Diritti. Leggendoli così, sembra scontato, ma più ci pensavo, più mi pareva di non avere idee valide o all'altezza. Ho cercato di affrontare la parte sui diritti, ambientando la storia in uno dei periodi che storicamente più ci ha segnato l'animo, come esseri Umani, come Italiani e come Piemontesi, e che meglio studiamo a scuola: la Seconda Guerra Mondiale e l'importanza che ha avuto la Resistenza Partigiana nel combattere per un diritto fondamentale come la Libertà. Ho immaginato che la confusione generata da un conflitto bellico di tale portata potesse assimilarsi o quanto meno confrontarsi, con le dovute proporzioni, alla confusione emozionale tipica dell'adolescenza. Il caos che è nella mente di un adolescente, dove dubbi e certezze spesso finiscono per urtarsi tra loro e creare paura ed un forte senso di vuoto, di mancanza di identità, di grandi aspettative soffocate incessantemente dall'ignoto. Ho trasferito l'idea a quello che poteva accadere ad un soldato fascista, giovane, adolescente appunto, se gli si fosse parato davanti un concetto per lui così celato, ma spaventosamente potente, come la Libertà. In questo modo è nata e cresciuta la sceneggiatura di "Libero, ma senza scelta", ignorando ogni aspettativa. Ora, sapendo di aver ricevuto un Merito, per motivazioni che la Giuria ha gentilmente esposto, mi rendo conto di quanto quel piccolo mondo che vedevo solamente nella mia mente abbia acquisito una vita propria, come il seme che il giardiniere accudisce fino alla manifestazione della rigogliosa fioritura di cui tutti possono apprezzare la bellezza. Sono una persona gelosa delle proprie idee, e quindi sono felice che fidandomi nel condividerla, abbia avuto comunque un riscontro positivo, che mi ha caricato e spinto per continuare a scrivere con modestia e rinnovata dedizione.
A seguire il testo preso dal pdf delle motivazioni scritte dalla giuria del concorso:
Menzione speciale
Libero ma senza scelta Liceo - “G.B. Bodoni” di Saluzzo (CN)
La menzione del testo Libero, ma senza scelta, intende valorizzare l’impegno e lo sforzo (artistico e conoscitivo) che questo lavora testimonia. La collocazione storica, la complessità della trama, la capacità di rendere attuali sentimenti e dinamiche dei molti personaggi esprimono una importante sensibilità. I turbamenti del passaggio dall’adolescenza all’età adulta si trovano a misurarsi con l’assoluta tragicità della guerra, amplificata nella terribile condizione di un conflitto al tempo stesso tra connazionali e con una soverchiante forza militare di invasione. Bene il testo affronta il turbamento dei giovani protagonisti di fronte alla terribile e ineludibile scelta tra una felicità ‘spensierata’ ed una lotta ed un impegno attivo per il conseguimento della ‘libertà’ senza compromessi.

Enrico Ricci
5^E
Liceo Bodoni - Saluzzo

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