CIAK SI GIRA…. A SCUOLA!


Negli ultimi mesi la nostra classe ha partecipato al progetto nazionale Sbulliamoci, un’iniziativa promossa dal CAI (Club Alpino Italiano) per sensibilizzare noi ragazzi su temi etici e sociali, quale la lotta contro il bullismo.
Come elaborato abbiamo deciso di realizzare un cortometraggio che racconta la storia di un ragazzo precedentemente bullizzato.
Sotto la supervisione della professoressa Serena Buzzi, docente di Italiano, ci siamo divisi in gruppi per sviluppare il progetto, cercando di assecondare le nostre inclinazioni e le nostre passioni: alcuni si sono occupati della sceneggiatura, altri della veste pubblicitaria, altri ancora della parte musicale con la colonna sonora e la canzone ecc… Abbiamo ideato una storia e poi ci siamo dedicati alla stesura della sceneggiatura con l’aiuto di un attore e di un regista, Mario Bois ed Enrico Ricci (ex allievo del Bodoni).
Le riprese si sono svolte nell’arco di tre giorni, che sono stati la conclusione di un lavoro di preparazione e pianificazione di tutti i dettagli: i colori degli abiti, i movimenti, il tono della voce, le pause. Le giornate sono state molte istruttive e anche divertenti. Durante le riprese ognuno di noi si è dovuto improvvisare attore o assistente tecnico, addetto alle luci, alle fotografie, all’audio, aiuto regista, segretario d’edizione… All’inizio alcuni di noi erano impacciati, imbarazzati ma, con il passare del tempo, ci siamo sentiti perfettamente a nostro agio con la telecamera. Ormai sentire le parole “ciak… azione” era diventato quasi normale e alla fine ciascuno si muoveva con disinvoltura, come se fosse un’abitudine la recitazione e il lavoro sul set cinematografico.
Crediamo che questi generi di progetto siano molto importanti per noi ragazzi perché ci fanno affrontare in modo stimolante argomenti, che ci toccano da vicino, ci consentono di conoscere meglio noi stessi, di valorizzare i nostri talenti, di superare le nostre paure ed esitazioni, acquisendo nuova consapevolezza e fiducia in noi stessi. Inoltre si promuovono anche competenze organizzative nel dividere i compiti, organizzare i tempi e sostenerci nel caso di difficoltà o imprevisti. Si è infatti favorita la collaborazione della classe: ognuno ha trovato il proprio ruolo, mettendosi in gioco, sapendo di impegnarsi per se stesso e per gli altri, in squadra, per la buona riuscita del video.
La realizzazione del cortometraggio “Un bullo non è per sempre” è stata un’opportunità inattesa per dare voce alla nostra fantasia, alla nostra forza espressiva, per esplorare idee originali, raccontare storie in modo efficace, imparare ad utilizzare immagini e suoni per creare atmosfere coinvolgenti per il pubblico. L’esperienza vissuta ci ha stimolati a riflettere e discutere su un tema delicato del mondo giovanile, come il bullismo, facendoci anche avvicinare al cinema, realtà molto affascinante, che spesso conosciamo solo dall’esterno, senza immaginare tutti gli sforzi necessari per ottenere i film. Noi, ad esempio, per avere almeno cinque minuti di video, abbiamo provato e riprovato per ore! Già solo la prima scena, in cui dovevamo prendere posto a teatro, è stata ripetuta più volte! Talora i problemi erano le luci, i rumori di fondo, degli impercettibili movimenti… tutti aspetti che non avremmo immaginato essere così rilevanti.
Non sappiamo se vinceremo il concorso, l'esito si saprà in autunno, ma sentiamo in cuor nostro di aver già conquistato qualcosa di importante e profondo a livello educativo e culturale: la possibilità di esprimere la nostra creatività, di sviluppare il pensiero critico, di risolvere insieme i problemi, di condividere idee e risorse e acquisire nuove competenze tecniche e di comunicazione. Consigliamo ad altri ragazzi di provare quest’esperienza, ritenendo che i cortometraggi siano una risorsa per le scuole e che debbano essere considerati una parte preziosa del curriculum scolastico, perché sono in grado di arricchire la formazione degli studenti e di prepararli al meglio al mondo del lavoro e della vita. 
Vogliamo pertanto ringraziare il Dirigente, dottor Davide Laratore, la professoressa Buzzi e anche tutti i docenti, che in vario modo ci hanno sostenuto e appoggiato. Siamo grati a Mario Bois ed Enrico Ricci per la competenza e pazienza con cui ci hanno seguiti e anche a Suor Angiolina per averci permesso di fare una parte delle riprese presso il Teatro Don Bosco e il salone dell’Oratorio. 

2^F
Liceo Scientifico G.B. Bodoni - Saluzzo

ciak